Marmellata di arance amare

Doni gustosi: marmellata di arance amare

Pubblicazione: 29/11/2024

ricetta per doni natalizi

La marmellata di arance amare è una preparazione che richiede tempo e pazienza, ma se mi seguirai ti stupirai e in 24 ore hai la tua marmellata perfetta e strepitosa !!

A Tarquinia le arance amare sono chiamate meràngole, si utilizzavano spremute nell’acquacotta di broccoli perché ne smorzava il forte odore.

Per la preparazione della marmellata di arance amare, ho utilizzato la ricetta di Rossanina e di Lucilla, due ricette simili ma non uguali. Nel dubbio e cercando di lavorare il meno possibile ho elaborato una sintesi delle due ricette … creando la mia ricetta da fare velocemente. L’unica raccomandazione è di utilizzare arance non trattate.

La mia conoscenza delle arance amare è avvenuta a La Spezia, lungo i viali della Città vi erano queste piante di arance bellissime e colorate. In seguito ho capito perché nessuno le raccoglieva, erano amare.

Realizzare questa ricetta a casa ti permetterà di esaltare al massimo il gusto unico di questa tipologia di arance e di poter preparare anche le loro profumatissime scorzette. 

Eccezionale da spalmare su del pane tostato o per accompagnare dei formaggi, la marmellata di arance amare è un piccolo lusso che vale la pena provare; inoltre la sua tecnica di realizzazione, che prevede una macerazione ed una cottura lenta, rende questa marmellata un prodotto genuino, da cucinare con tanta pazienza e amore.

Ti accorgerai, preparandola, che sperimentare questa ricetta significherà per te riscoprire il piacere delle conserve artigianali, trasformando i pochi e semplici ingredienti in un tesoro culinario da gustare tutto l’anno.

Dettagli della ricetta

Difficoltà:

Medio

Strumenti necessari:

Pentola alta, tegame basso, schiumarola, ciotole, coltello, tagliere, garza, imbuto, barattoli, coltello, pelapatate, scola, bicchiere, spremiagrumi.

Ingredienti della ricetta

  • arance amare biologiche:

    1 kg

  • zucchero semolato:

    700 g

  • limone biologico:

    1

  • acqua:

    1 bicchiere

Procedimento

  • Fase 1

    Lava le arance e il limone sotto l’acqua corrente.

  • Fase 2

    Con un pelapatate, rimuovi la buccia a metà quantitativo delle tue arance ( mi raccomando solo la parte arancione).

  • Fase 3

    Taglia la buccia a striscioline sottili per ottenere delle scorzette.

  • Fase 4

    Sbollenta le scorzette per 2-3 minuti in acqua bollente, scolale e ripeti l’operazione una seconda volta per ridurre l’amaro.

  • Fase 5

    Pela a vivo le arance a cui hai tolto la buccia.

  • Fase 6

    Spremi le arance rimanenti e raccogli il succo in una ciotola.

  • Fase 7

    Elimina i semi ma non buttarli: avvolgili in una garza e mettili in un bicchiere d’acqua, contengono pectina naturale che userai come addensante.

  • Fase 8

    Taglia la polpa rimasta a pezzetti.
    In una grande pentola, unisci la polpa, il succo, le scorzette, il succo del limone e l’acqua.

  • Fase 9

    Aggiungi anche la garza con i semi, acqua compresa, e lascia macerare il tutto per almeno 12 ore o meglio ancora per una notte intera a temperatura ambiente: questo intensificherà il sapore e favorirà l’addensamento.
    Porta la pentola ad ebollizione su un fuoco medio, mescolando spesso.

  • Fase 10

    Lascia cuocere per circa 45 minuti o finché le bucce non diventeranno tenere.
    Trascorso questo tempo, rimuovi il sacchetto con i semi e aggiungi lo zucchero.
    Mescola bene per far sciogliere lo zucchero e continua la cottura a fuoco basso per altri 30-40 minuti.

  • Fase 11

    Controlla la consistenza: metti un cucchiaino di marmellata su un piattino freddo, se si rapprende e non scivola troppo, è finalmente pronta.
    Versa la marmellata ancora bollente nei barattoli sterilizzati, riempiendoli fino a circa 1 cm dal bordo.

  • Fase 12

    Chiudi i barattoli con dei coperchi anch’essi sterilizzati e capovolgili per creare il sottovuoto.
    Lascia raffreddare completamente: puoi iniziare a mangiarla dopo 2 o 3 settimane.

  • Fase 13

    Consigli:
    Per un sapore ancora più intenso, usa le arance di Siviglia, perfette per questa marmellata.
    Puoi anche aromatizzarla con la vaniglia in bacche.
    Conserva i barattoli in un luogo fresco e asciutto. Una volta aperti, tienili in frigorifero.
    La marmellata di arance amare si sposa benissimo con dei formaggi stagionati oppure come farcitura per delle crostate.

La marmellata di arance amare, dette anche melangole, è una prelibatezza amata in tutto il mondo, che trova la sua collocazione ideale in Inghilterra, dove viene considerata un elemento irrinunciabile della prima colazione. Si contraddistingue per il perfetto equilibrio tra il sapore dolce ed un piacevole retrogusto amarognolo ed è la soluzione più appropriata per tutti quelli che cercano un gusto particolare rispetto alle marmellate tradizionali. Le arance amare nascono dal Citrus aurantium, un albero da frutto appartenente alla famiglia delle Rutacee, chiamato anche melangolo o cedrangolo. È un ibrido, originario del sud-est asiatico, che deriva dall’incrocio tra un pompelmo ed un mandarino e viene utilizzato, per la sua robustezza, come portainnesto per gli alti alberi di agrumi. Se desideri avere questa pianta nel tuo giardino di consiglio il Vivaio 98.3, un luogo veramente magnifico dove le piante nascono e crescono a suon di musica classica…e qui comprendi il rispetto e la cura per la Natura. Venne coltivato dagli Arabi già dal IX secolo e fu importato in Sicilia nei primi anni del secondo millennio; i suoi frutti sono ricchi di pectina naturale, che li rende perfetti per preparare una marmellata dalla consistenza densa e setosa, senza avere l’obbligo di dover aggiungere altri addensanti. L’arancio amaro è detto anche Melàngolo e appartiene al genere Citrus. Originario della Cina si è diffuso in tutto il Mediterraneo attraverso gli Arabi. E’ una pianta molto resistente, viene utilizzata come portainnesto per le altre varietà di agrumi.

Ma quale è il suo utilizzo

  • La buccia del frutto si può utilizzare per preparare liquori, per essere candita, oppure per estrarre gli oli essenziali.
  • Le foglie e i fiori freschi si utilizzano per profumare, per preparare le tinture madri, per estrarre l’olio essenziale di Neroli e l’acqua di fiori di arancio.
  • Con le foglie e i fiori secchi possiamo fare delle tisane, da aggiungere a tè o fare degli infusi
  • La polpa e la buccia si utilizza per fare la marmellata.
  • Il frutto intero era utilizzato dalle nostre nonne per profumare gli armadi e allontanare le tarme. Prendevano un’arancia intera e gli inserivano dei chiodi di garofano

Arance amare Presidio Slow Food

In Liguria e precisamente a Vallebona la distilleria Guglielmi fu attiva dal 1856 al 1960. Nel 2004 un erede della famiglia Guglielmi decise di riaprire la distilleria. Iniziò a riprendere la coltivazione dell’arancio e impiantare nuove piante, ancora con una piccola produzione. La distilleria è stata rinnovata con nuovi alambicchi e utilizzando delle moderne tecniche di distillazione. Per ottenere un kg di neroli, occorrono una tonnellata di fiori. Ogni chilogrammo di fiori distillato, si ottiene due litri di acqua di fiori di arancio.L’obiettivo del presidio è di incrementare la produzione e di far tornare la produzione a Vallebona sui terrazzamenti per continuare una tradizione artigiana di un prodotto e della sua storia.    

Le caratteristiche delle arance amare e con che cosa sostituirle

Le arance amare, pur non avendo per definizione il sapore gradevole delle loro sorelle dolci, possiedono comunque delle caratteristiche e delle proprietà che le rendono molto utili al nostro organismo. E non solo quelle della polpa sono importanti, abbiamo imparato ad utilizzare anche i suoi fiori e le foglie: dai primi si ottiene l’essenza di zagara, detta anche neroli, che viene usata in profumeria per la realizzazione di moltissime fragranze mentre da entrambi si generano, aggiungendo del miele, delle meravigliose tisane che hanno proprietà sedative e calmanti in casi di nervosismo, irritabilità oppure insonnia. Tornando ai frutti interi, le arance amare, per il loro sapore così aspro e marcato, difficilmente le troviamo sulle nostre tavole per consumarle al naturale, così come può capitare con un’arancia navel, sanguinello o tarocco ma ne facciamo comunque un grande uso sotto forma di bevande, conserve, confetture e liquori. La loro qualità più importante è che possiedono la sinefrina, una molecola del tutto simile all’adrenalina, che agisce sul metabolismo del nostro corpo: ha il potere di stimolare la termogenesi ossia l’innalzamento della nostra temperatura interna. Per capirci, il nostro organismo, attraverso questo processo, produce un maggiore calore, soprattutto nel tessuto adiposo e muscolare, che ci permette di tenere sotto controllo il nostro peso. In sostanza è una molecola che possiede alte qualità dimagranti, inducendoci a mangiare molto meno: il suo estratto, infatti, lo ritroviamo in moltissimi prodotti snellenti ed anticellulite. La sinefrina contenuta in queste arance, non si limita ad agire solo sul metabolismo basale ma è in grado, incrementando il calore corporeo ed il respiro, di stimolare anche il battito cardiaco; inoltre aiuta a migliorare il benessere del nostro organismo nel caso soffrissimo di sintomi depressivi, invecchiamento, forfora, acne ed inestetismi cutanei. E, sempre parlando di cosmesi, è stato scoperto che la polpa di questo frutto può essere utilizzata, applicandola direttamente sul viso, anche come un antirughe completamente naturale. Attenzione però non tutti possono mangiare le arance amare perché la sinefrina tra le tante qualità possiede anche delle controindicazioni ed ai soggetti a rischio cardiovascolare, nei bambini sotto i 12 anni e alle donne in stato di gravidanza ed allattamento può provocare, soprattutto al cuore, diversi effetti collaterali come aritmia, tachicardia o iperagitazione. Per tutte queste tipologie di persone ed anche perché non sempre è facile reperirle sul mercato, le arance amare, in cucina, possono essere sostituite, anche se il gusto non sarà proprio lo stesso. Una delle alternative più comuni per i ricrearne il sapore è mixare lo stesso quantitativo di succo di arance dolci e di lime o, se ne sei in possesso, di limone che darà un’acidità un po’ più pronunciata rispetto a quella delle arance amare ma il sapore che sentirai sarà molto simile. Anche il succo di pompelmo può essere un buon sostituto soprattutto se lo usi in piccole quantità, perché ha un gusto molto simile anche se leggermente più intenso. In ultima analisi, infine, se ti serve un ingrediente acido dal sapore agrumato per realizzare delle salse oppure per preparare una marinatura, puoi utilizzare l’aceto di vino bianco che però avrà un sapore diverso rispetto a quello di un’arancia amara.

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