I fiori sono commestibili, lo sapevano bene i nostri nonni che ne conoscevano sia le virtù che il loro utilizzo, ma anche il miglior periodo per raccoglierli e il luogo dove trovarli. Erano già utilizzati migliaia di anni or sono (dai cinesi, indiani, romani e greci) e tutt’ora lo sono in ricette tradizionali.
Con i fiori si ottenevano decotti, zuppe, si usavano per friggere: insomma mangiavano la natura.
In questo periodo invernale non c’è molto, ci sono pochi fiori, ma andando nell’orto ho trovato i fiori di rosmarino, pochi, di un pallido color celeste, quelli che bastavano per questa preparazione. La panna cotta può essere servita in diversi modi: dentro un vasetto Weck oppure si possono formare delle sfere con pochissimo miele sopra per non coprire il sapore delicato del rosmarino.

Ingredienti:

  • ½ litro di panna
  • 4 g di gelatina
  • 50 g di zucchero
  • 1 bacca di vaniglia
  • 20/30 fiori di rosmarino

Preparazione:

Mettere la panna in un contenitore, aggiungere i fiori di rosmarino e lasciare in infusione tutta la notte.
Idratare la gelatina in acqua fredda. Nel frattempo portare ad ebollizione la panna con i fiori di rosmarino, aggiungere dapprima lo zucchero e la vaniglia, poi, mescolando, la gelatina.
Se lo preferite passare al setaccio la panna cotta per eliminare i fiori altrimenti, essendo eduli, lasciateli dentro. Infine versare negli stampi e mettere a raffreddare.

Questa ricetta partecipa al contest “Buon appetito…fiorellino”.

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