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Poesia
Voglio pubblicare la poesia di una persona che oggi non c’è più, ma resterà sempre nei ricordi di tutti, parliamo di Spartaco Compagnucci, dall’aspetto burbero, ma di grande generosità.
Spartaco di poesie ne ha scritte molte, ho voluto scegliere questa perché racconta di un piatto tipico che si prepara a Tarquinia e non solo, ma noi siamo campanilisti e perciò come dice Spartaco la nostra è la migliore!
L’acquacotta
L’acquacotta che se fa a Corneto
Dall’altre parte non la sanno fa
è’na ricetta ch’emo ereditato
tutta la gente qui la viè a magnà.
Un piatto bono ch’entra nella storia
Dateme retta fatela così:
co l’oio ’na patata e la cicoria
’na mezzoretta fayela bollì.
Er foco ardente sotto la marmetta
E dopo che la stacca er su bollore
De pane ne mettete giù na fetta
Se è sciapa o se sta bene de sapore.
Non adopràcucchiaro né forchetta,
ne sta maniera sarà più squisita,
una pe’ vorta piela la fetta
in urtimo te dovrae leccà le dita.
Magnene assai, tanto nun t’abbotta.
Viva Corneto, re dell’acquacotta.
Poesia tratta dal libro Spartaco Compagnucci Checchibronzi.