Zeppole di San Giuseppe

Le zeppole per la festa del papà

Pubblicazione: 18/03/2024

zeppole san giuseppe

Le zeppole di San Giuseppe sono dei dolci tradizionali che si preparano il 19 Marzo in onore di San Giuseppe, una ricorrenza diventata in seguito anche la festa del papà. La tradizione vuole che le zeppole vengano cucinate fritte e la cui farcitura sia costituita da crema pasticcera; negli ultimi anni, però, si è aggiunta l’abitudine, nelle case e nelle pasticcerie, di prepararle anche al forno per avere una versione più leggera ed anche le farciture si sono differenziate, solo la pasta è rimasta la stessa, è sempre quella choux.

Dettagli della ricetta

Persone:

per 12 persone

Difficoltà:

Medio

Tempo di preparazione:

80 minuti

Strumenti necessari:

Carta da forno, tegame a bordi alti o la padella lionese per la frittura. Una casseruola per la preparazione delle zeppole.

Ingredienti della ricetta

  • acqua:

    300 g

  • farina:

    270 g

  • burro:

    90 g

  • uova:

    6

  • sale:

    1 cucchiaino

  • limone :

    grattuggiato

  • olio per friggere:

    1 litro

Procedimento

  • Fase 1

    Porta a bollore in un tegame l’acqua, il burro e il sale. Tolto dal fuoco, unisci a questo composto liquido la farina setacciata tutta in una volta e mescola con una frusta.

  • Fase 2

    Rimetti nuovamente la pentola sul fuoco e cuoci, continuando a mescolare con un cucchiaio per far asciugare il composto.

  • Fase 3

    Quando sul fondo della casseruola comparirà un leggero velo bianco e la pasta, staccandosi dalle pareti, comincerà a sfrigolare, puoi togliere la pentola dal fuoco perché la tua pasta sarà giunta a cottura.

  • Fase 4

    Fai intiepidire e trasferisci il tutto in una planetaria con il gancio a foglia: introduci le uova, uno alla volta, aspettando, prima di aggiungere il successivo, che ogni uovo sia stato ben incorporato.

  • Fase 5

    Otterrai un composto lucido, liscio e compatto, come una crema pasticcera solida.
    Metti questa pasta in una sac à poche con una bocchetta spizzata grande e forma delle ciambelle della grandezza desiderata, mettendo ognuna su un quadrato di carta forno che avrai precedentemente ritagliato.

  • Fase 6

    Friggi* le zeppole in una padella larga con olio profondo, caldo ma non bollente, insieme alla carta che toglierai appena si staccano.

  • Fase 7

    Cuoci un paio di minuti per lato fino a quando non diventeranno gonfie, rigirale ancora una volta ed alza la fiamma affinché finiscano di dorarsi.
    Toglile dall'olio e falle asciugare su carta paglia.

  • Fase 8

    Dopo che si sarà raffreddata, inseriscila in una sac à poche e mettila al centro delle zeppole, aggiungendo le amarene e spolverizzando con dello zucchero a velo.

Per averle senza traccia di unto puoi seguire il trucchetto della precottura in forno. Forma le zeppole sulla teglia ricoperta da carta forno. Infornatele in forno caldo a 200° fino a quando le zeppole si staccheranno facilmente dal fondo della teglia, in genere dopo circa 10 minuti.

Appena si tolgono dal forno devono essere fritte in olio caldo ma non bollente, e non superare i 170°C.

 

Storia delle Zeppole di San Giuseppe

Le origini di questo dolce sono molto antiche, è risaputo che la frittella veniva mangiata  nell’antica Roma già nel 500 a.c., ne periodo in cui si festeggiavano le Liberalia, le feste in onore delle divinità del vino e del grano: Bacco e Sileno.

Il nome zeppola, dal latino “serpula”, ha invece un’origine partenopea, fu nelle cucine napoletane che le frittelle iniziarono ad essere preparate a forma di S, come delle serpi avvolte su se stesse.

L’essere dedicate a San Giuseppe nasce invece da una leggenda della tradizione cristiana: questa vuole infatti che sia stato il padre di Gesù a friggere frittelle per primo, quando fu costretto a fuggire in Egitto per salvare la Sacra Famiglia dalla persecuzione di Erode.

Al di là di tutte le storie e le leggende che si tramandano da secoli su questo dolce, la certificazione scritta di questa ricetta è molto più recente e la si deve al napoletano Ippolito Cavalcanti, duca di Buonvicino, che la riportò nel suo trattato di cucina napoletana ” La cucina teorico pratica”, nel 1837.

Oltre a quelle napoletane nel corso del tempo, le zeppole si sono diffuse anche in altre regioni d’Italia, soprattutto in quelle del centro sud e noi nel Lazio ne prepariamo anche una versione leggermente diversa che chiamiamo bignè di San Giuseppe in cui la crema viene preparata in maniera più fluida ed è completamente avvolta dall’impasto.

Quale vino abbinare?

Il vino che ritengo sia perfetto da abbinare a questa mia ricetta delle zeppole di San Giuseppe è il Moscato Filari Corti, prodotto nel Comune di San Marzano Oliveto, in provincia di Asti.

Questo meraviglioso gioiello della produzione vinicola piemontese prende il suo nome dalla conformazione rettangolare dei terreni argillosi e calcarei in cui le sue uve vengono coltivate e che ha obbligato i viticoltori ad impiantare il filare di Moscato bianco da cui provengono, trasversalmente: questa esigenza ha fatto sì che siano stati predisposti solo filari lunghi 200 metri, denominati ironicamente “Filari Corti”.

Il Moscato d’Asti DOCG “Filari Corti” è un vino bianco e frizzante dal colore giallo paglierino scarico e dalle note fruttate e intense con sentori di menta, camomilla e acacia. Al palato si presenta con un gusto equilibratamente dolce ed aromatico e la sua effervescenza, vivace ma delicata, crea un piacevole contrasto con la morbidezza del vino.

Per queste sue caratteristiche il Moscato d’Asti DOCG “Filari Corti” si sposa perfettamente con la pasticceria ma accompagna volentieri, creando un contrasto stuzzicante, anche secondi di cacciagione e carne bianca oppure formaggi come un Parmigiano Reggiano ben stagionato ed un gorgonzola naturale.

 

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