Clafoutis alle ciliegie, ricetta francese

Pubblicazione: 16/06/2021

Il Clafoutis alle ciliegie è un ricetta francese, facile e veloce da fare. È un dolce per grandi e piccini adatto sia per  colazione, merenda che come dolce da servire a fine pasto.

Pure come dolce di compleanno, sono certa che sarà molto apprezzato. 

Il nome tradisce l’origine francese. È originario del Limousin du Périgord, regione dove si producono una qualità di ciliegie ritenute tra le migliori al mondo. 

Questo dolce veniva preparato dai contadini per essere portato come “schiscetta” da consumare nella pausa del lavoro sui campi.

La preparazione segue la stagionalità delle ciliegie, ma puoi anche essere fatto con amarene o visciole. 

Essendoci poco zucchero con le amarene risulterà leggermente più aspro ma il gusto è sublime.

Il clafoutis alle ciliegie si è diffuso nel XIX secolo.  Si presume che l’origine del nome derivi dall’occitano clafoutis, dal verbo “clafir” che significa riempire, o dal latino clavum figere che significa conficcare un chiodo.

Essendo un dolce molto semplice da fare, si è diffuso rapidamente ed è diventato tra i dolci francesi più famosi. Una volta cotto si conserva tranquillamente per uno o due giorni, se le temperature esterna sono calde è meglio conservarlo in frigo, riscaldarlo leggermente al momento di servirlo. Il problema della conservazione, generalmente non si pone perché è un dolce che finisce sempre prima!

Ricetta originale del Clafoutis alle ciliegie 

Il clafoutis tradizionale è quello con le ciliegie e cotto in forno, si dice che in passato c’era chi lo cuoceva  in padella.

La tradizione vuole che le ciliegie siano affogate in questa pastella simile alle crepes con tutto il nocciolo, il quale conferisce un sapore particolare. La frutta deve essere fresca e matura. 

Puoi fare il clafoutis anche con le amarene, le albicocche, pesche, prugne, uva, pere, mele.  Tutte le varianti sono comunque squisite, ma solo con le ciliegie è l’originale!

Se utilizzi frutta diversa dalle ciliegie il dolce non si chiama più clafoutis ma bensì flaugnarde

Ma veniamo alla nostra ricetta originale. 

Ci sono due scuole di pensiero per la sua realizzazione. Chi ama il clafoutis con le ciliegie intere e chi invece le vuole snocciolate.

Secondo il pasticcere francese Cyril Lignac, togliendo i noccioli è più lungo il tempo di cottura, e il succo impregna l’impasto. Mentre lo Chef pasticcere Philip Conticini le preferisce snocciolate. 

Ingredienti per 6 persone teglia rotonda da 24 

  • 100 g zucchero
  • 3 uova
  • 200 ml latte * anche quello di mandorla
  • 100 g farina 00 * 
  • 500 g ciliegie 
  • 1 cucchiaino di vaniglia in polvere
  • Burro q.b.
  • Zucchero q.b.

Procedimento 

  • Rompi le uova nella planetaria; 
  • Aggiungi lo zucchero e monta bene il composto;
  • Deve diventare spumoso e biancastro;
  • Unisci la farina, il latte e la polvere di vaniglia (o liquida);
  • Amalgama bene il composto, deve risultare abbastanza liquido;
  • Imburra una tortiera di ceramica o se non ce l’hai usa una tortiera in alluminio e  cospargi con lo zucchero semolato;
  • Distribuisci le ciliegie (la base della tortiera deve essere completamente ricoperta) e versa sopra il composto;
  • Cuoci il clafoutis in forno preriscaldato a 180°C per 30/40  minuti circa finché la superficie diventerà dorata;
  • Togli dal forno e fai intiepidire;
  • Cospargi la superficie di zucchero a velo, (il mio amico Gérôme dice che non si fa!). 

Il vino che ti consiglio da abbinare è un Brachetto d’Acqui DOCG spumante.

 

Valore nutritivo  per porzione

  • Energia (kcal) 120
  • Proteine(g) 3
  • Lipidi (g) 1.7
  • Carboidrati (g) 28
  • Colesterolo (mg)  60
  • Sodio (mg) 23
  • Potassio (mg) 250
  • Calcio (mg) 8
  • Fosforo (mg) 53

Valori nutrizionali elaborati dalla Dottoressa Letizia Ciambella Biologa Nutrizionista
Info : letiziaciambella@virgilio.it
Instagram : dr.ssa_ciambella_nutrizionista

 

*P.S.: D’ora in avanti non potranno più essere denominati come “latte”, “burro”, “formaggio” o “yogurt” tutti i prodotti a base vegetale (sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea), quindi non più “latte ” ma “bevanda”, soltanto quello di mandorle e cocco possono ancora usare il termine latte in quanto “ prodotto tradizionale”.

*Se vogliamo utilizzare un altro tipo di farina scegliamo quelle farine a basso indice glicemico. Tra le tante è da preferire la farina di segale o di orzo che sono anche ricche di fibre.

 

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