Paccheri ripieni di pesce

Paccheri ripieni di pesce

Pubblicazione: 19/12/2023

I paccheri ripieni di pesce sono un primo piatto invitante, adatto ad un pranzo o ad una cena importante come quella di San Silvestro, una ricetta il cui prezzo varia a seconda della tipologia di pesce che scegli: può essere di gran lusso oppure economica ed è adatta a tutta la famiglia, dai 2 ai 99 anni, come scrivevano nelle scatole dei giochi da tavolo!!!
In questa preparazione hai massima libertà, puoi utilizzare tutti i tipi di pesce che vuoi, compresi i ritagli della sfilettatura del pesce che avrai utilizzato per l’antipasto, mettendo così in atto il sistema virtuoso della cucina circolare e sostenibile.
Io, nonostante Tarquinia sia una città di mare, per questa mia ricetta ho voluto usare del pesce misto di lago perché ha un sapore più delicato e meno sapido e per questo più digeribile ma comunque appetitoso.
L’unica attenzione che richiede questa ricetta riguarda i tempi di preparazione del pesce che, come ben sai, è un alimento che ha carni delicate e che quindi necessitano di una tempistica di cottura molto precisa: un tempo prolungato, a meno che non stai cucinando un polpo sottovuoto, renderà le carni dure e stoppose.
E’ una ricetta il cui ripieno di pesce può essere preparato anche in anticipo, conservandolo dentro una sac a poche in frigorifero, pronto per essere usato: puoi cucinarlo al mattino appena comprato e tenerlo in frigo ben chiuso fino al momento del suo utilizzo.

Dettagli della ricetta

Persone:

4 persone

Difficoltà:

Medio

Tempo di preparazione:

30 minuti

Ingredienti della ricetta

  • paccheri:

    300 g

  • pesce misto di lago:

    400 g

  • brodo di pesce:

    1 l

  • zucchine:

    2

  • maizena:

    20 g

  • burro:

    20 g

  • sale, pepe, olio evo :

    q.b

Procedimento

  • Fase 1

    Metti il pesce in una padella con due cucchiai di olio evo.
    Fai cuocere, poi mettilo nel mixer e frullalo insieme ad un pochino di brodo di pesce se occorre.

  • Fase 2

    Taglia le zucchine a strisce sottilissime e mettici sopra un po’ di sale per farle ammorbidire.

  • Fase 3

    Cuoci la pasta avendo l'accortezza di scolarla 4 minuti prima del tempo necessario.

  • Fase 4

    Prepara una salsa velante, una sorta di besciamella più leggera con 500 g di brodo di pesce, il burro, la maizena, e aggiustala di sale e pepe.

  • Fase 5

    Fai freddare la pasta e poi, utilizzando una sac a poche, riempi ogni pacchero con il ripieno di pesce.

  • Fase 6

    Avvolgi le strisce di zucchina intorno ad ognuno dei paccheri ripieni.

  • Fase 7

    Prendi 5/6 paccheri, mettili in una pirofila monoporzione in ceramica da forno oppure dentro un piccolo stampo monouso in alluminio, che avrai oleato e cuocili per 15/20 minuti a 170°C.

  • Fase 8

    Effettua la stessa operazione per le altre 3 porzioni.

  • Fase 9

    Togli le pirofile dal forno, attendi un minuto e metti ognuna delle monoporzioni sui 4 piatti dove prima avrai versato un cucchiaio di salsa velante. Versane un cucchiaio anche sopra e spolvera con un pò di pepe, prima di servire.

Per la preparazione del brodo di pesce ti rimando al mio articolo sulla scuola di cucina.

Il vino da abbinare ai paccheri ripieni di pesce

Per accompagnare questa ricetta ed in generale i menù di pesce, la nostra amica Sommelier, Cristina Baglioni, ti consiglia il vino Est Est Est di Montefiascone DOC: è un vino prodotto nelle campagne del viterbese e prende parte del suo nome, Montefiascone, da uno dei territori dove i suoi vitigni vengono coltivati.

L’altra parte invece, Est, Est, Est, nasce da un fatto storico avvenuto nel 111 in occasione dell’arrivo a Roma di Enrico V di Germania che doveva essere incoronato come Imperatore del Sacro Romano Impero. Al seguito della sua corte era presente anche il vescovo Johannes Defuk, riconosciuto grande buongustaio dell’epoca, che aveva l’abitudine di farsi precedere nei suoi viaggi dal suo Coppiere, il quale aveva il compito di segnalargli le migliori locande in cui fermarsi a dormire ed a bere un buon bicchiere di vino. Quando il suo assistente trovava il posto giusto aveva l’obbligo di lasciare sulla porta della locanda la scritta “Est” e la leggenda narra che quella volta il Coppiere, dopo aver assaggiato il vino di Montefiascone In una di quelle dimore, abbia scritto sull’uscio per ben tre volte Est, accompagnandoli da altrettanti punti esclamativi, un nome che è rimasto, nel corso dei secoli, come garanzia della bontà di questo vino.

I suoi vigneti vengono coltivati in quelle zone collinari che non superano i 500 metri di altitudine su dei terreni molto ricchi di minerali, per la presenza di tufi e altri componenti di antica origine vulcanica, e che presentano un clima dalle grandi escursioni termiche, mitigate dalla presenza del Lago di Bolsena.

Nasce come mix di varie tipologie di Trebbiano e di Malvasia, due vitigni tipici del territorio laziale ed è un vino che si caratterizza per il suo colore giallo paglierino, una buona struttura il sapore secco o abboccato o amabile ed un profumo intenso e leggermente aromatico, floreale e fruttato di agrumi e frutta gialla.

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