Pollo alla curcuma e pepe nero con asparagi

Da Cotuit Pollo alla curcuma&co.

Pubblicazione: 20/06/2025

Pollo alla curcuma e asparagi verdi

Questo piatto è il frutto di un bellissimo pomeriggio trascorso in cucina con Mark e Jennifer, durante il mio viaggio in America.
Ci siamo ritrovati con questi ingredienti a disposizione e molta voglia di sperimentare.
Così, tra una chiacchierata e l’altra e leggendo il N. Y. Times, è nato questo pollo alla curcuma e pepe nero con asparagi, una ricetta semplice da preparare ma sorprendente nel gusto.
L’idea di base nella creazione di questa ricetta era quella di unire delle spezie come la curcuma e il pepe nero, che tutti noi amiamo, con il sapore dolce del miele e con la freschezza croccante degli asparagi, uno degli ortaggi che in primavera non manca mai sulle nostre tavole.
Dopo pochi passaggi, il piatto ha subito preso vita: il pollo si è insaporito immediatamente con il mix speziato ed nello stesso tempo gli asparagi completavano la cottura, mantenendo la giusta consistenza ed il loro colore vivo.
Il sughetto, che si è formato in padella con miele e pepe, ha poi avvolto tutti gli ingredienti con una nota agrodolce irresistibile.
Alla fine abbiamo aggiunto una spruzzata di lime, ma è facoltativa, che ha fatto esaltare tutti i sapori.
È una ricetta che porterò sempre con me, non solo per la sua bontà ma perché sarà il mio ricordo tangibile di aver vissuto un giorno speciale insieme a due persone care.

Dettagli della ricetta

Persone:

4

Difficoltà:

Medio

Tempo di preparazione:

70 minuti

Strumenti necessari:

ciotola piccola, ciotola media, padella antiaderente media, cucchiaio o spatola, coltello, tagliere, misurino per liquidi, spremiagrumi (facoltativo).

Ingredienti della ricetta

  • miele:

    3 cucchiai

  • pepe nero:

    3 g + altro a piacere

  • sale:

    3 g

  • farina:

    15 g

  • curcuma macinata:

    7 g

  • sovracosce di pollo disossate, senza pelle e tagliate a pezzi :

    6

  • olio di cocco o di arachidi:

    5 g

  • aceto di riso o di salsa di soia:

    5 g

  • asparagi, mondati e tagliati a fettine sottili in diagonale:

    500 g

  • succo di lime (facoltativo):

    1

Procedimento

  • Fase 1

    In una ciotola piccola, mescola 65 ml d'acqua con il miele, il sale ed il pepe. Metti da parte il composto.

  • Fase 2

    In un’altra ciotola, questa volta media, mescola la farina, la curcuma ed il sale. Aggiungi il pollo e continua a mescolare fino a quando il tutto non sarà ben amalgamato.

  • Fase 3

    In una padella antiaderente di medie dimensioni, scalda l'olio a fuoco medio-alto, aggiungi il pollo e cuocilo per 2-3 minuti per lato, finché la curcuma non sarà profumata e le sovracosce non saranno dorate su entrambi i lati.

  • Fase 4

    Unisci anche gli asparagi, condiscili col sale, mescola per amalgamarli al resto e cuocili, da 1 a 2 minuti o fino a quando non saranno diventati croccanti e teneri.

  • Fase 5

    Aggiungi il composto di miele e continua a cuocere, mescolando, circa 2-3 minuti, finché il pollo non arriverà a cottura ed il sugo non si sarà addensato. Togli dal fuoco e aggiungi l'aceto, continuando a mescolare.

  • Fase 6

    Condisci a piacere con sale e pepe e, se lo desideri, prima di servire, spremi sopra del succo di lime.

Questo pollo alla curcuma e pepe nero con asparagi è un piatto che è nato durante un mio viaggio in America. La mia idea di partenza, nella creazione di questa ricetta, era quella di unire spezie come la curcuma ed il pepe nero con il sapore dolce del miele e con la freschezza croccante degli asparagi.

È una ricetta che porterò sempre con me, non solo per la sua bontà ma perché sarà il mio ricordo tangibile di aver vissuto un giorno speciale insieme a due persone care.

Che vino abbinare al Pollo alla curcuma e pepe nero con asparagi

Anche questa volta ho chiesto al mio amico Bruno Manfredini, sommelier al Ristòria Pepe Nero di Capodimonte sul Lago di Bolsena, quale vino potessi abbinare a questo pollo alla curcuma e pepe nero con asparagi e lui mi ha consigliato lo “Ziro” dell’Azienda Agricola Caprigliano.

Un’azienda che è stata fondata nei primi anni del ‘900 a Monterotondo in provincia di Roma e che solo intorno al 2000 si è spostata nella sede attuale di Corciano in provincia di Viterbo.

Oggi è diventata una bella realtà del nostro territorio, un’azienda che si estende su 13 ettari, di cui 9 vitati, che vengono coltivati secondo i principi dell’agricoltura biologica per rispettare l’ambiente, favorire la biodiversità e garantire che ogni loro prodotto finale sia il risultato di pratiche agricole responsabili.

Il loro vino Ziro nasce da vitigno autoctono, una Malvasia puntinata, tipica delle nostre zone; viene considerato un “orange wine”, dai sentori intensi di miele e di frutta secca, che viene macerato ed affinato in anfore di terracotta e che possiede la giusta freschezza e soprattutto la morbidezza necessaria per contrastare i sapori intensi degli asparagi, della curcuma e del pepe nero.

Conosciamo meglio la curcuma

La curcuma, che gli americani chiamano turmeric, è una delle tante spezie che negli anni abbiamo imparato a conoscere ed a inserire nelle nostre ricette.

Considerata per lungo tempo dal mondo occidentale come lo “zafferano dei poveri”, all’inizio è stata utilizzata principalmente come colorante o come sostituta più economica dello zafferano, pur non avendo con lui nessuna parentela.

Solo negli ultimi decenni, grazie anche ad una conoscenza più approfondita delle sue proprietà, la curcuma ha ottenuto, nella cultura d’occidente, il riconoscimento che merita come integratore alimentare e per i suoi benefici sulla nostra salute.

La storia vuole che sia originaria dell’India, Paese che ancora oggi è il suo maggiore produttore e consumatore mondiale; le sue prime tracce si hanno circa 2500 anni fa quando se ne fa menzione in alcuni scritti medici sanscriti.

Perché la curcuma ha avuto ed ha ancora oggi un ruolo fondamentale nella Medicina Tradizionale Indiana, la cosiddetta Medicina Ayurvedica; la stessa funzione la ricopre anche in quella Cinese, dove è stata utilizzata per circa 1000 anni come rimedio naturale per varie patologie.

Nell’Ayurveda e nella filosofia yogica, la curcuma, per le sue proprietà che promuovono equilibrio e benessere, viene considerata come una spezia “sattvica”, ovvero una portatrice di armonia e chiarezza; inoltre per le sue qualità antinfiammatorie, antiossidanti e digestive, è usata per curare infiammazioni, dolori articolari, problemi digestivi, malattie della pelle e per purificare il sangue mentre, per le sue proprietà antisettiche, viene impiegata per tagli, scottature e contusioni.

Nel mondo orientale, oltre che nel campo medico, la curcuma, è molto importante anche in cucina: ne è un ingrediente fondamentale, in quanto parte del curry e viene utilizzata per insaporire e colorare una moltitudine di piatti come le zuppe di legumi, le tante ricette di riso, il pollo tandoori oppure viene aggiunta in molte preparazioni di verdure e frutta.

Infine da secoli, la polvere di curcuma è utilizzata come colorante per cotone e seta: i monaci buddisti, per esempio, ne fanno uso, ancora oggi, per le loro vesti, mentre le donne indiane la impiegavano come cosmetico per dare lucentezza ai capelli o alla loro pelle.

In Europa la curcuma venne introdotta nel XIII secolo dagli Arabi che a quel tempo controllavano ed erano intermediari delle rotte commerciali tra Oriente ed Occidente; lo stesso Marco Polo la descrisse nel suo Milione come una “verdura” che possedeva le stesse proprietà dello zafferano.

Per molti anni in Occidente, però, non ebbe la stessa rilevanza del mondo orientale, venne utilizzata solo come colorante per tessuti o come ingrediente minore in cucina.

Soltanto negli ultimi decenni, quando le popolazioni occidentali sono venuti a conoscenza delle tante proprietà della “curcumina”, il principio attivo da cui è composta, hanno cominciato a tenere in considerazione maggiormente questa spezia: con il suo sapore terroso e leggermente amarognolo e con il colore giallo-oro, la curcuma rende i piatti, in cui viene aggiunta, profumati, speziati e molto invitanti esteticamente.

Abbiamo cominciato ad utilizzarla dappertutto: sui risotti, nei piatti a base di carne e di pesce, nel pollame, sulle verdure, nelle salse e nel chutney.

Inoltre ne abbiamo iniziato ad apprezzare anche tutte le proprietà benefiche per la nostra salute, forti anche del loro riconoscimento scientifico: abbiamo scoperto, per esempio, che la curcumina viene usata come integratore alimentare in quanto è un antiossidante, ossia aiuta a contrastare l’azione dei radicali liberi ed a proteggere le nostre cellule da tutti quei danni ossidativi che sono implicati nella patogenesi di alcune malattie come il cancro, il diabete, i disturbi cardiovascolari e neuronali.

E abbiamo scoperto che non è la sua unica dote, perché possiede anche proprietà antinfiammatorie, per cui può essere utilizzata in caso di colite, pancreatite, malattie neurodegenerative o autoimmuni.

E’ pure un antidolorifico naturale, stimola la produzione e il flusso della bile e, grazie alla presenza di fibre, favorisce anche una buona digestione; inoltre aiuta a regolarizzare i livelli di colesterolo nel sangue, aumentando quelli del colesterolo “buono”, HDL, e diminuendo i livelli del colesterolo “cattivo”, LDL.

Nonostante però tutti questi suoi tanti pregi, i medici consigliano di consumare la curcuma con moderazione, in quanto l’uso prolungato e le dosi elevate vengono considerate controproducenti: possono causare vertigini, problemi gastrointestinali e, in individui predisposti, anche danni al fegato e calcoli renali.

Viene controindicata anche per chi soffre di problemi biliari, di ulcere gastriche o duodenali e per le donne gravide o in allattamento; inoltre, nel caso in cui si stia facendo uso di farmaci, è bene consultare un medico prima di assumere degli integratori a base di curcuma.

 

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