Confettura di giuggiole

Confettura di giuggiole per dolci o per formaggi

Pubblicazione: 01/12/2023

Le giuggiole hanno una polpa molto compatta e per questo la confettura è pastosa come quella delle castagne per cui puoi gustarla la mattina o a merenda sul pane, farcire dei fagottini di sfoglia oppure puoi preparare una crostata dal gusto insolito che difficilmente chi la assaggerà, riconoscerà il sapore delle giuggiole.

A tal proposito ti lascio il link della mia ricetta della pasta frolla. Comunque in cucina questo frutto si utilizza quasi esclusivamente cotto perché crudo ha un deterioramento molto veloce; io lo uso sia nelle ricette dolci che in quelle salate, in quanto il loro sapore dolce ed acidulo si può abbinare tanto al cioccolato quanto ad un piatto di carne o a dei formaggi stagionati se vengono preparate sotto spirito.

Nelle ricette dolci, invece, possono sostituirsi alle mele nello strudel oppure si possono mettere al posto dell’uvetta nei biscotti secchi che puoi sgranocchiare, sorseggiando un buon brodo di giuggiole, un liquore da bere a temperatura ambiente d’inverno e ghiacciato d’estate.

Dettagli della ricetta

Difficoltà:

Medio

Ingredienti della ricetta

  • Giuggiole:

    750 g

  • Zucchero:

    500 g

  • Pectina:

    10 g

  • Limone:

    10 g

Procedimento

  • Fase 1

    Togli il picciolo alle giuggiole e lavale bene, versale in una pentola, coprendole con l’acqua.

  • Fase 2

    Cuoci per circa 30 minuti o fino a che non sono diventate morbide e lascia raffreddare.

  • Fase 3

    Scola, conservando il liquido da una parte, trita con un passaverdure le giuggiole fino a renderle una crema e raccogli la polpa in una ciotola.

  • Fase 4

    Aggiungi il liquido conservato, passandole con un setaccio fine e pesa il tutto.

  • Fase 5

    In base al peso raggiunto, aggiungi una quantità di zucchero pari al 30% di questo peso, il limone spremuto e metti tutto sul fuoco, rimestando spesso.

  • Fase 6

    Da quando inizia a bollire, calcola 30 minuti, poi spegni il fuoco, invasa, capovolgi e pastorizza.

D’estate vista la grande abbondanza di frutta, in tante ci dedichiamo a preparare le confetture ed io, che nel mio giardino possiedo un pesco ed un albero di albicocche, non sono immune a questo fascino di voler mangiare delle marmellate genuine per il resto dell’anno.

La stessa cosa mi succede tra settembre ed ottobre quando maturano le giuggiole, non riesco a non raccogliere dalla pianta nel mio giardino un buon quantitativo per realizzare una confettura con questo frutto a cui sono molto legata anche per i miei ricordi dolci da adolescente. Questo legame nasce dal fatto che, quando ero una ragazzina, aiutavo una mia amica e la sua famiglia nella raccolta di quello che oggi viene considerato un frutto dimenticato e ricordo con nostalgia le ore spensierate passate insieme a mangiarle fresche e dolci, facendo sempre attenzione al nocciolo interno e a non farmi male alle mani perché i suoi rami erano pieni di spine.

Solo da adulta ho conosciuto ed imparato ad apprezzare le qualità benefiche delle giuggiole, il fatto di essere un vero e proprio concentrato di minerali e vitamine, di vitamina C sono addirittura venti volte superiori a tutti gli altri agrumi, e che, cucinandole, queste loro proprietà sarebbero diventate ancora maggiori.