La ciambella di Pasqua è un dolce semplice e profumato, una torta soffice e colorata, perfetta per la colazione o la merenda pasquale: è l’ideale da gustare in famiglia o da offrire agli ospiti.
La Ciambella di Pasqua nelle regioni italiane
E’ tradizione in alcune regioni italiane preparare, a Pasqua, la ciambella, un dolce simbolo di questo periodo e che affonda le sue radici nell’antichità, quando il cibo assumeva anche un significato religioso. Ne aveva ancora di più quello che veniva collegato a delle festività capisaldi del pensiero cristiano come il Natale o la Pasqua, una ricorrenza in cui la ciambella rappresenta appunto uno dei massimi emblemi del simbolismo religioso.
E lo è innanzitutto per la sua forma circolare, che ad alcuni filosofi ricorda la corona di spine di Gesù, poi perché viene associata al ciclo della vita e alla celebrazione della rinascita ed infine per la presenza delle uova tra gli ingredienti utilizzati, uova che rappresentano la fertilità e la nuova vita.
Anche se non si hanno notizie sicure sul periodo storico in cui nacque, è certo che la ciambella fosse già conosciuta nel mondo pagano e successivamente adottata dal Cristianesimo, anzi per essere più precisi, dalle monache dei monasteri che provvidero poi a tramandare questa ricetta al mondo esterno.
Un dolce che attecchì immediatamente tra la popolazione, in quanto era una torta semplice da preparare e nel reperimento dei suoi ingredienti, sia in città che nelle campagne: di base si utilizzavano farina, uova, miele, latte o acqua e lievito naturale a cui poi, a seconda della ricetta, si potevano aggiungere aromi come una scorza di agrumi o dei semi di anice, disponibili soprattutto in campagna.
Inoltre la sua preparazione rappresentava un momento di condivisione e di festa per tutta la famiglia: ci si raccoglieva in cucina a guardare le donne che impastavano i vari ingredienti con cura e pazienza sulle tavole di legno, poi si aspettava vicino al focolare che la ciambella lievitasse ed infine si fremeva con impazienza per tutto il tempo in cui veniva cotta nei forni a legna.
Nel corso dei secoli la ricetta si è evoluta e si è diversificata a seconda delle tradizioni regionali, soprattutto del centro Italia, ognuna con le proprie caratteristiche uniche: nel Lazio, per esempio, viene preparata sostituendo il burro o lo strutto con l’olio di semi.
Una delle versioni odierne più famose di ciambella pasquale è quella marchigiana chiamata ciambella strozzosa, un dolce rustico e saporito, ideale da inzuppare o per accompagnare salumi e formaggi. Nelle pasticcerie e nelle panetterie della regione la puoi trovare arricchita con l’uvetta o con i canditi oppure ricoperta con una glassa di zucchero, tutte versioni a cui non manca, però, l’ingrediente “speciale” che rende questa ciambella diversa da tutte le altre: il mistrà, un liquore all’anice tipico marchigiano che viene aggiunto all’impasto e che le conferisce quel suo profumo intenso e particolare.
Altrettanto conosciuta è la ciambella pasquale tipica dell’Emilia Romagna, la “brazadela” il cui nome deriva da “brazadèl”, termine dialettale che significa “bracciale” e si riferisce alla sua forma circolare ed anche al fatto che una volta nelle trattorie i camerieri la portavano a tavola mettendola intorno al braccio destro, così da poter mescere il vino con l’altra mano. Un dolce dal leggero profumo di limone che, dal Medioevo, accompagna feste e ricorrenze della regione con la sua semplicità e genuinità.
Infine altrettanto famosa è la ciambella pasquale abruzzese, da non confondersi con il Soffione abruzzese, una torta, sempre a forma circolare, che però ha una consistenza soffice ed un sapore delicato e che viene farcita con della ricotta di pecora profumata al limone e racchiusa in un guscio di pasta frolla.
Questa ciambella pasquale che cucinano in Abruzzo invece non ha un’unica versione, è un dolce che varia a seconda della provincia in cui viene preparata, pur presentando alcune caratteristiche comuni: innanzitutto la sua forma circolare ed in tutte le tipologie esistenti sono presenti anice e scorza di limone che la rendono assai profumata. Può cambiare invece la consistenza che può essere asciutta e friabile, perfetta da intingere nel vino o nel latte, o più morbida, perché preparata con lievito di birra e arricchita con burro e vaniglia, oppure più compatta e resistente, tipica di quelle ciambelle che prima sono lessate in acqua bollente e poi vengono infornate.