Ravioli dolci di carnevale: dolce della Tuscia

Ravioli dolci di carnevale

Pubblicazione: 10/02/2021

I ravioli dolci di carnevale, sono dei dolci semplici della tradizione della Tuscia. Sono  preparazioni che trovano l’assenso anche dei bambini. La ricotta di pecora racchiusa in uno scrigno di pasta.

Ogni regione  ha il suo dolce carnevalesco, e per la maggior parte sono fritti. Questi sono i ravioli che preparavo insieme a mia nonna e anche se ho fatto delle piccole varianti, il sapore è uguale.

Ingredienti per i ravioli con la ricotta 

per la  pasta 

  • 500 g di farina
  • 3 uova
  • 60 gr di strutto o burro
  • 1 bicchierino di liquore 

per il ripieno 

  • 500 gr di ricotta
  • 3 tuorli
  • 150 gr di zucchero
  • cannella q.b.
  • alchermes q.b.

inoltre olio di arachidi per friggere 

Preparazione

  1. Metti la farina su un piano di lavoro e fai la fonta
  2. Rompi le uova, aggiungi lo strutto e il liquore
  3. Impasta come per le tagliatelle, oppure usa una impastatrice
  4. Forma una palla e lasciala riposare per circa 30 minuti
  5. Versa la ricotta in una ciotola e aggiungi gli altri ingredienti
  6. Amalgama bene, conserva in frigo
  7. Riprendi la pasta e stendi ad uno spessore medio ( io ho fatto con la nonna papera a 3) ma dipende dalla macchina utilizzata
  8. Inserisci la ricotta in una sac a poche, oppure puoi utilizzare due cucchiai per fare i mucchietti
  9. Chiudi i ravioli e sigilla bene il bordo
  10. Versa dell’olio di arachidi in una padella e raggiunto i 170°C friggi i ravioli, facendo attenzione nel girarli
  11. Scola su una carta paglia e spolverizza con zucchero a velo 

In passato si  usava friggerli nello strutto , ma adesso per ragioni di linea , o  di salute si frigge nell’olio. Se lo vogliamo fare aperto friggiamo a parte dei dischi di pasta e poi li assembliamo.

I ravioli dolci di carnevale sono buoni anche il giorno dopo.

 

Storia dei ravioli dolci di carnevale

Carnevale è un periodo che nel calendario cristiano si colloca tra il 17 Gennaio (festa di S. Antonio Abate) ed il primo giorno di quaresima.

Le principali manifestazioni terminano col martedì grasso, che precede la festività delle Ceneri.

Per i cristiani sono il periodo sacro di quaranta giorni, è la preparazione alla solennità della Pasqua,( Quaresima dal latino quarantena).

Il martedì grasso non cade in una data fissa, ma questa varia in relazione alla ricorrenza della festività pasquale.


Riguardo al significato della parola l’ipotesi più attendibile ricollega carnevale al latino “carnem” levare”, cioè alla prescrizione ecclesiastica dell’astensione dal consumo della carne.

Le origini sembrano collocarsi lontane nel tempo: fanno risalire la nascita del carnevale ai Saturnali latini.

Durante quei festeggiamenti veniva praticato il capovolgimento dei rapporti gerarchici, i plebei potevano confondersi con i nobili e viceversa grazie ad un travestimento. Gli schiavi godevano della più ampia libertà .

In seguito venne introdotto l’uso delle maschere, preso in prestito dai Baccanali, festeggiamenti in onore di Bacco, probabilmente con lo scopo di non essere riconosciuti.

Il Cristianesimo fece ordine nel complicato panorama delle festività romane e cercò di moderare quelle più smodate e trasgressive. Fu così che i Saturnali divennero carnevale

La Manifestazione divenne fondamentalmente un rito di purificazione come è provato dalla scena culminante della festa che consiste nel funerale di Re carnevale. 

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