Il carnevale di Ronciglione: storia del Ronciò

Pubblicazione: 15/02/2023

Il carnevale di ronciglione

Il Carnevale di Ronciglione, anche detta Ronciò, come viene chiamata dai suoi abitanti, è, con i suoi 130 anni di storia, uno dei carnevali più antichi e più caratteristici dell’Italia Centrale.

Ronciglione, si trova in provincia di Viterbo, nella Tuscia, ed è un piccolo comune di 8500 abitanti che sorge alle pendici esterne dell’antico cratere vulcanico di Vico, a 442 metri di altezza. Indicato tra i Borghi più belli d’Italia

Il Carnevale di Ronciglione, anche detta Ronciò, come viene chiamata dai suoi abitanti, è, con i suoi 130 anni di storia, uno dei carnevali più antichi e più caratteristici dell’Italia Centrale.

Ronciglione, si trova in provincia di Viterbo, nella Tuscia, ed è un piccolo comune di 8500 abitanti che sorge alle pendici esterne dell’antico cratere vulcanico di Vico, a 442 metri di altezza. Indicato tra i Borghi più belli d’Italia, Ronciglione è rinomata anche per alcune chiese dai diversi stili, la Fontana Grande o degli Unicorni ed i cosiddetti Torrioni, una rocca medievale dove soggiornarono eminenti personaggi del passato come papa Sisto IV, papa Paolo III e Marco Mengoni che ha appena vinto Sanremo 2023.

Questo borgo è anche la meta ideale per chi vuole scoprire la natura incontaminata o per trascorrere una vacanza in pieno relax, soffermandosi nei pressi del Lago Vico con la sua riserva naturale oppure passeggiando tra i verdi boschi della Selva Cimina.

Ma Ronciglione è rinomata perché ogni anno, nel mese di febbraio, si veste a festa e le sue strade ospitano sfilate, corsi di Gala, artisti di strada, maschere e appuntamenti gastronomici per il suo famoso Carnevale.

Carnevale di Ronciglione 2023

Quest’anno dal 29 gennaio le sue splendide vie rinascimentali e barocche, caratterizzate da meravigliosi palazzi e grandi piazze, stanno ospitando e ospiteranno, oltre agli appuntamenti speciali, le maschere, le bande folcloristiche, i carri allegorici, la cui conclusione è prevista martedì 21 febbraio con il rituale della morte di Re Carnevale, la fiaccolata finale e la partenza del globo aerostatico con i protagonisti del carnevale. 

Storia delle origini 

Il Carnevale di Ronciò ha origini molto antiche e deriva da quello romano rinascimentale e barocco che ha sua volta prendeva spunto dai Saturnali, un antico rito che nella capitale veniva organizzato a dicembre e dove tutta la popolazione si abbandonava alla dissolutezza, alla lussuria ed a ogni forma di piacere. In quei giorni, il cui filo conduttore era l’allegria più sfrenata, non esistevano differenze di ceto con i servi che si travestivano da padroni e viceversa e ci si lasciava andare al cibo ed al vino.

Quello ronciglionese sembra invece che risalga al 1538, quando papa Paolo III Farnese, per festeggiare l’investitura del figlio Pier Luigi Farnese a duca di Castro e Ronciglione, concesse ai ronciglionesi tre giorni di bagordi che furono molto ben graditi da tutta la popolazione. In quel periodo tra le varie manifestazioni, nel cuore della Tuscia, si narra che si svolgessero le Pubbliche Allegrezze, delle sfrenate corse di cavalli senza fantino, note anche come corse dei Barberi: un’usanza questa che, a differenza di altre, col tempo è stata eliminata perché, a ragione, ritenuta troppo pericolosa per l’incolumità della popolazione.

 

La leggenda della Parata degli Ussari

Oltre all’origine storica di questo carnevale ne esiste anche una che trova spazio nella leggenda e da cui nasce uno degli appuntamenti più caratteristici del Carnevale di Ronciglione, la Parata degli Ussari.

Secondo questa leggenda, un capitano degli ussari francesi, che si trovava di stanza a Ronciglione in difesa dello Stato Pontificio, si innamorò di una bella dama del luogo e, per pavoneggiarsi davanti ai suoi occhi, iniziò a sfilare più volte alla testa dei suoi dragoni, dando così origine alla tradizione che ogni anno viene ripetuta con una suggestiva parata.

Questo evento, che quest’anno oltre a domenica 29 gennaio sarà ripetuto anche in occasione del giovedì e martedì grasso, prevede un gruppo di cavalieri che, vestiti con costumi del XIX secolo, sfilino per le vie del paese, rievocando il periodo del dominio francese. 

Programma del carnevale di Ronciglione 2023

Dopo due anni in cui per la pandemia non è stato possibile procedere con i festeggiamenti, il Carnevale 2023 è partito con una gran voglia da parte di tutta la popolazione di vivere, respirare e di dare nuovo impulso a questa festa che rimane una delle celebrazioni più antiche di questa città.

Per questo motivo l’amministrazione comunale e le varie associazioni di volontari hanno messo in moto la macchina organizzativa con molti mesi di anticipo, per offrire sia ai residenti che a tutti i turisti che ogni anno accorrono in città, un evento pieno di tradizione ma anche di innovazione dove artigianalità ed estro, creatività ed impegno, passione ed emozione si mescolano tutte insieme per regalare gioia e divertimento; a tal proposito vengono organizzati anche dei veglioni presso il Palasport e nei ristoranti locali per far divertire l’intera famiglia. 

Festival degli artisti di strada

Come ogni anno il carnevale ronciglionese apre i battenti con il Festival degli artisti di strada, il “Carnival street artist show“, uno dei tanti appuntamenti tradizionali a cui sono seguite la rappresentazione goliardica “roncionese” a cura del “Padiglione delle Meraviglie” e, accompagnata dalle Majorettes, la passeggiata ed esibizione della Banda cittadina “Alceo Cantiani”, che suona il celebre Saltarello, momento in cui l’intera popolazione, senza differenze di età, viene coinvolta in un travolgente ballo di gruppo. 

Parata degli Ussari e Corsi di Gala

Oltre alla parata degli Ussari, di cui ho parlato prima, un altro degli appuntamenti molto sentiti dalla popolazione sono i Corsi di Gala che si svolgono nelle tre domeniche del periodo carnevalesco: accompagnati dai carri allegorici e dalle bande folcloristiche, tutti i partecipanti sfilano con degli stupendi abiti sartoriali preparati dagli artigiani del luogo. 

 

Re del Carnevale

Molto intensa di appuntamenti è anche la giornata del giovedì grasso: si inizia nel primo pomeriggio quando sulla città echeggia, dai tetti del municipio, il suono del “campanone” che annuncia il ritorno del Re Carnevale, a cui vengono consegnate le chiavi della città fino al martedì grasso.

Si prosegue con il Gran Carnevale dei Bambini e le mascherate spontanee, per poi finire con una degustazione di tozzetti e vino, offerti dalla Confraternita di Sant’Orso mentre ai bambini viene preparata una grande merenda.

Anche nel sabato di carnevale sono previsti altri due appuntamenti della tradizione, la Carnevale Soap Box Race ed il Carnevale Jotto: il primo è una parata di vetture senza motore i cui conducenti, rigorosamente in maschera, si sfidano sul miglior tempo e sull’originalità del mezzo, sfrecciando per le vie del paese.

Carnevale Jotto o ghiotto

A seguire viene organizzato il Carnevale Jotto ossia il momento goloso dove Polentari, Faciolari, Tripparoli, Fregnacciari e Frittellari rendono la piazza una grande e profumata sala da pranzo con l’assaggio di deliziosi piatti accompagnati da una buona dose di vino ma soprattutto quello in cui viene organizzata la degustazione di uno dei prodotti più amati della zona, la porchetta.

I dolci del Carnevale di Ronciglione

Carnevale però non è carnevale senza i dolci tipici di questo periodo ed anche a Ronciglione le pasticcerie e le case profumano di castagnole fritte o al forno, ravioli ripieni, frappe e soprattutto quelle che in zona sono considerate dalla popolazione ronciglionese una delizia immancabile e irrinunciabile, ossia le cosiddette “fregnacce”, una sorta di crêpe riempita con zucchero e cannella, ricotta o pecorino. 

La carica dei nasi rossi 

Un altro momento caratteristico che si è tramandato col tempo è la Tradizionale Carica dei Nasi Rossi che rappresentano l’anima buontempona e godereccia dei ronciglionesi: arrivano in gruppo sulla piazza come fossero un esercito, con i loro camicioni bianchi, il berretto da notte e il naso rosso, tenendo in mano i loro “pitali” pieni di succulenti rigatoni e brandendo in aria minacciosi i loro forchettoni. Un rituale questo, che viene svolto ogni anno il lunedì e che nasce addirittura nel 1900, quando due barbieri e due calzolai si trovavano nei pressi dell’osteria di Nostasia e uno di loro raccontò ai compagni di essersi svegliato ed essersi accorto di avere il naso completamente rosso.

La colpa era stata del fatto di aver erroneamente scolato i rigatoni nel vaso da notte ma di averlo trovato sorprendentemente pulito. Allora i quattro amici decisero di formare una Società di Nasi Rossi di cui potevano far parte solo buontemponi, mangiatori e bevitori.

Dopo la sfilata dei Nasi Rossi, arriva il momento della degustazione di Fagioli con le cotiche a cui seguono la tradizionale cena di gala e il veglione a cura dell’associazione “Società dei Nasi Rossi” presso il Ristorante “Due Cigni“.

©photo-Vittorio-Sperandei

La morte del Re di Carnevale

Il Carnevale di Ronciglione ha il suo gran finale il martedì grasso con lo spettacolo della Morte di Re Carnevale, rappresentato da un fantoccio di cartapesta ed il suo corteo funebre con cui i ronciglionesi salutano il loro amato Re, in attesa del suo ritorno l’anno successivo.  Ad accompagnare questo momento finale della festa anche la tradizionale fiaccolata della Compagnia della Penitenza che prepara e scorta il Re durante il corteo e quella della Compagnia della Buona Morte che invece si occupa di trasportare materialmente il globo aerostatico in cui verrà lanciato il fantoccio. 

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